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DICIAMOCI TUTTO: la serata a Nocera

di Marco Mattiello

Rocco Scotellaro era di Tricarico. Parlava dei cafoni in questo modo: figli di una civiltà contadina fatta certamente di dolore e sconforto ma anche carica di voglia di riscatto basata su certo “risveglio politico”. Francesco De Gregori è di Roma e nella canzone Titanic dice: "a noi cafoni ci hanno sempre chiamato ma qui ci trattano da signori ". Vincenzo De Luca, che è di Ruvo del Monte e non di Salerno, invece quando usa il termine cafoni lo fa in modo diverso: per lui sono imbrattatori, extra-comunitari, provinciali che possono "rovinare" la testa. Chiedere i voti ai cafoni, effettivamente, appare insensato, Potrebbero reagire, anche aggiungendo i motivi calcistici, il derby ormai triste e famoso, alla "rivolta" che è sociale, politica e disperata a difesa di territorio, dignità e pezzo di pane. Se stasera qualcuna avesse esagerato, chi scrive, al solito mai malleabile su determinate questioni, l'avrebbe rimarcato: ero presente appositamente sul luogo. Invece è stata solo contestazione, miscela di tanti fattori, un pò sguaiata ma a difesa di una terra, di un'appartenenza. Per anni le due Nocera sono state "ammazzate" da salernitani, avellinesi e napoletani della poltiica che hanno preso voti, clientele, consensi, posti, incarichi, appalti e così via. Non accadrà più. No Pasaràn ! Spero l'abbiano capito stasera destre e sinistre mischiate a casaccio, con voltagabbana vari. Ora però lasciatemi al calcio. Una cosa un pò più seria (non del tutto onesta viste le ultimissime ma fondamentalmente più onesta di altre).


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Giovedì 7 dicembre
Mercoledì 6 dicembre