VISTA DALLA SUD: Nocerina - Benevento
Oggi come ogni altra domenica, rispetto la mia consuetudine e alle 14.00 sono già sulle gradinate. Il colpo d’occhio offerto dagli spalti non è dei migliori. Lo stadio è praticamente deserto. Gli unici che si sentono intonare cori sono solo i rivali giallorossi. Sinceramente, ci sto male, e penso a come sia possibile che le due Nocera, non abbiano invaso in massa il "San Francesco".
La partita è di quelle di cartello, il rivale è degno di nota e ci stiamo ancora giocando il campionato. Signori miei, qualcosa si è rotto e non riesco a focalizzare cosa. Si è tanto parlato di occasionali e di persone dal palato fine, ma siamo sicuri che tutti quelli che mancano all’appello siano solo appartenenti a queste categorie? Io alla favoletta della “braciola” non ci credo, e mi fa stare male vedere una così grande squadra non poter godere di quella forza proveniente dagli spalti da sempre, invidiataci da tutti. Meno di due anni fa, per lo stesso derby, al San Francesco c’era il tutto esaurito. Intanto in campo i ragazzi effettuano il riscaldamento, manca Mazzeo, al suo posto c’è il mago. Arriviamo al fischio d’inizio e la curva si riempie in parte. Iniziano i cori di scherno tra le due tifoserie. E tra un chi non salta è uno stregone e un chi non salta è Nocerino, si arriva al 5’ quando su una distrazione difensiva i molossi al primo vero affondo passano in vantaggio con Daffara. Urla di gioia e sguardi felici, la speaker annuncia a gran voce il nome del marcatore. Purtroppo l’urlo quasi si strozza in gola, visto che dopo soli 2 minuti il Benevento trova il goal del pareggio su rigore. In curva compare uno striscione La molossa inquisizione vuole al rogo lo stregone. Il rocambolesco pareggio non scalfisce né la Nocerina né i tifosi e si continua ad incitare la squadra a gran voce. Passano i minuti e dagli spalti aumenta il forcing dei molossi sulle note della bamba, intervallati dai cori contro la tifoseria avversaria. Il primo tempo si chiude con l’espulsione di Negro e Siniscalchi dopo aver battibeccato a lungo tra di loro e con l’arbitro per non aver fischiato un penalty in favore dei molossi. Nell’intervallo fa piacere vedere due tifoserie che quasi si evitano e cercano di non alimentare eventuali problemi.
Comincia il secondo tempo sulla scia del primo. Passano soli 2 minuti ed il bomber, il cannibale, il panzer, robocop, lo sfonnarezze Evacuo fa impazzire i propri tifosi. E’ 2-1. Ma noi non ci fidiamo, troppe sono state le rimonte e le batoste subite ad opera dei beneventani. Continua il tifo incessante sugli spalti, il goal di Felicione Evacuo con conseguente esultanza ai danni dei suoi ex tifosi, carica ancora di più gli ultrà rossoneri e fa perdere la testa ai giocatori del Benevento. Vengono esposti altri striscioni in curva, facendo riferimento al gemellaggio tra Benevento e Savoia e poi a vecchi scontri, A Orte sei scappato a Pagani ti ho beccato. Passano i minuti e si evidenzia una prestazione da incorniciare per i nostri giocatori. Su tutti Evacuo, De Liguori, Corapi e un monumentale Chiosa che irrita così tanto Cipriani da costringerlo ad un fallo di reazione su Corapi, finendo anch’egli la partita anzitempo come i colleghi De Risio e Siniscalchi. Siamo quasi alla fine, mancano pochi minuti alla fine, si inizia a festeggiare ma Evacuo ancora non ha finito di matare la sua ex squadra ed ecco che a tre minuti dalla fine realizza il terzo goal rossonero e si lancia prima sotto la curva avversaria e poi raggiunge la propria curva facendo impazzire speaker e tifosi. Nei minuti di recupero arriva il secondo goal del Benevento su punizione con evidente errore dell’estremo molosso, che chiede subito scusa al pubblico. Finisce la partita, parte la festa, erano tanti anni che non si battevano gli stregoni, e non può che partire il coro, ma che siete venuti a far ?