NOCERA E PAGANI: rivali ma unico destino
Fonte: la Città di Salerno
Le rivali di sempre Nocera e Pagani? Hanno ricominciato una volta a testa. A Nocera toccò nel 1988. La Nocerina, senza guida societaria precisa e iscritta al campionato di C1 dopo storica colletta, perse lo spareggio di Cosenza col Catania e precipitò in C2: vano lo sforzo della squadra allestita da un giovanissimo Cannella, allenata da Montefusco e trascinata dalle prodezze di Musella oltre che caratterizzata da episodio storico come la doppietta segnata su rigore dal portiere Oddi col Cagliari. Fu fallimento, con conseguenze penali per i dirigenti dell’epoca (Genovese, De Marinis, Pastinesi, Zarrella, Avellino, Gambardella, Cammarota). Nocera ricominciò dalla Promozione (all’epoca non c’era l’Eccellenza) grazie al ripescaggio in soprannumero del Nocera Superiore di Angelo Villani. Subito tanta gente al San Francesco, vittoria di campionato e ritorno alla denominazione Nocerina per la D successiva. Curiosità: ad inizio preparazione il “sacchiano” Carmine Vicidomini cercava invano di insegnare la zona a gente abituata a campionati minori (Cascella, Pedone, Romano, Cannavacciuolo), a torneo in corso fu sostituito dal pratico Fasolino, che col gruppo dei napoletani ed esperti in loco come l’architetto Di Fruscia riuscì a precedere la Scafatese. Rinascita immediata? Solo illusoria. Due anni dopo, retrocessione in Eccellenza e duello cittadino con la Libertas Alfaterna, coi tifosi che un breve periodo si schierarono con l’Alfaterna e costrinsero la Nocerina a trasferirsi a Pecorari. Unità di intenti e vera rinascita nel ’93, battendo il Grotta nello spareggio d’Eccellenza al San Paolo. Nell’attualità dei giorni nostri, la situazione è in parte diversa: la Nocerina va verso la liquidazione e c’è il rischio di un anno almeno di convivenza con una nuovo club che gradualmente ne erediterà passione e tradizione. A Pagani la Paganese scomparve una prima volta nel ’90: retrocessione dalla Promozione alla Prima Categoria e addio agli azzurrostellati originali. Raffaele Iacuzio, ex Invicta Agro, comprò il titolo di Promozione dalla Stabia e nel giro di due anni portò la Nuova Paganese in D con Ricciardi allenatore. Nel 1996, le squadre di Pagani sono due nello stesso girone d’Eccellenza. Col titolo del Castel San Giorgio, spunta la novità Real Paganese di Domenico Campitiello (ai giorni nostri acquirente del Taranto) e Mimmo Lombardi. Per una sola stagione duella con la Paganese decaduta del pittoresco presidente Pietro Francione, che poi si defila e spiana completamente la strada alla Real, che assurge a Paganese a tutti gli effetti, sale in D, diventa in pratica la madre dell’attuale società di Trapani, in principio tra annate sofferte, salvataggi in extremis, passaggi a napoletani e poi finalmente con la continuità indigena che garantisce ancora oggi il professionismo del pallone.