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TNM - INTERVISTA, Roberto Antonioli: "La differenza la può fare il prossimo mese e mezzo"

di Giuseppe Di Mauro

Era arrivato a Nocera da svincolato Roberto Antonioli, calciatore della Nocerina di Delneri nel 1994. Non fu una stagione fortunata quella '94/'95 ma l'ex rossonero ha comunque ottimi ricordi della piazza, come confessato in un'intervista a noi di TuttoNocerina.com

Salve Antonioli, che ricordi ha di Nocera e della Nocerina?

"Abitavo alla Molina di Vietri, ricordo con affetto il pubblico caloroso di Nocera. Era eccezionale entrare in quello stadio, coni tifosi che ti seguono. C'erano sempre tantissime persone, ti sentivi calciatore. Per fare un esempio che possa rendere l'idea, quando ero all'Albinoleffe non avevamo quel seguito. Lì ho un sacco di amici, Nocera l'ho però vissuta meno vivendo fuori, ma mangiavamo sempre "Addo' o' limon". Fu bellissima la festa a fine stagione nonostante non fu un'annata fortunata".

Come mai questa differenza profonda tra Nord e il Sud?

"Mah, non te lo so dire. E' così. A Siena, per esempio, vivono con il Palio. Al Sud il calcio è tutto, si vive e si parla di calcio 7 giorni su 7. Anche le rivalità sono vissute in maniera diversa: c'è volglia di rivalità. Invece qui al Nord, a Modena, abbiamo il Modena, il Carpi e il Sassuolo ma non c'è tutto questo attaccamento. Ricordo che quando facevamo le amichevole c'era un sacco di gente a guardarci, incredibile".

Del meridione ha un ottimo ricordo, eppure ha giocato quasi sempre al Nord. Come mai?  

"Sì, è vero. Vengo molto volentieri, posso solo parlarne bene. Del resto quando si vince si hanno solo ricordi positivi. Purtroppo non sono più sceso al Sud per problemi familiari per i quali mi sono dovuto avvicinare a casa. Le offerte non mi mancavano, avevo l'opportunità di andare al Cagliari".

Con Delneri che rapporto aveva?

"Io con Delneri avevo già vinto a Ravenna, mi volle giù a tutti i costi. Per me è stato come un padre, avevo un rapporto "da famiglia". Lo sento ancora oggi, sono andato a seguire i suoi allenamenti a Verona quando allenava il Chievo. Anche con il secondo Conti (ex Nocerina, ndr) avevo un bel rapporto. Per me, ripeto, Delneri è stato un padre".

Segue ancora la Nocerina?

"Assolutamente sì, il lunedì guardo sempre i rusaltati delle mie ex squadre. L'anno scorso in B l'ho vista verie volte. Peccato per la retrocessione, si è forse sottovalutato il campionato cadetto, lungo e con tante partite. Di solito il segreto è non cambiare".

La Lega Pro è un campionato diverso. La Nocerina può ancora puntare alla promozione diretta? 

"La differenza la può fare il prossimo mese e mezzo. La Nocerina ce la può fare con una buona preparazione. Non posso fare previsioni anche per le tanti componenti, auguro solo il meglio alla Nocerina. Spero possa fare come minimo i playoff e che i suoi tifosi la spingano forte in B".

 


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