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NOCERINA E TANTI RICORDI: Garlini incontra Manzi (di Marco Mattiello)

di Redazione Tn

Il bergamasco Oliviero  Garlini, attaccante, aveva 20 anni e andava al Liceo Classico. Il pompeiano Gaetano Manzi, stessa età ma ruolo completamente diverso: terzino, cresciuto in casa. Parlano di un calcio che non c'è più. Comincia Garlini: " I migliori allenatori che ho avuto? Trapattoni all'Inter e Bagnoli al Cesena, eccezionali. A Nocera mi sono fatto le ossa. Non conoscevo il sud, arrivavo dall'Empoli. Mi ricordo un derby fuori casa (n.d.c. omettiamo il posto), prima di scendere in campo il presidente avversario ci dice "Voi siete morti che camminate", poi c'era qualcuno che faceva finta di mostrare la pistola, insomma cominciai a capire che il calcio è fatto di tante cose e di tante persone". Prosegue Manzi: "Il miglior allenatore che ho avuto è stato Sacchi al Rimini, cambiò le nostre teste, lui veniva dalla vittoria dello scudetto Primavera con il Cesena. Da mister sono stato per anni collaboratore di Varrella, uno vicino al modo di intendere il calcio di Sacchi. Questi insegnamenti ricordo che anni fa ho tentato di trasmetterli alla Pompeiana in Eccellenza. Poi mi sono dedicato altro. Vivo a Pompei ma sto sempre qui a Nocera per l'attività del mio centro scommesse". Arriva Enzo D'Alessandro, i ricordi aumentano e si prosegue all'infinito parlando di una Nocerina che seppe riempire d'orgoglio due città e tantissima gente.