La società corre ai ripari quando è troppo tardi? Il punto sul centrocampo della Nocerina
L'infortunio di Bezzon e l'addio di Icardi hanno portato la Nocerina ad attivarsi nuovamente sul mercato. L'arrivo del mediano Kenneth Van Ransbeeck sembra un'ottima "pezza" alla falla che, nuovamente, si stava creando a centrocampo.
Infatti, se ad inizio stagione, Campilongo si era ritrovato di fatto con tre centrocampisti di ruolo all'esordio, e la Nocerina probabilmente aveva sofferto anche questo nel pareggio interno con il Trastevere, una volta recuperati tutti ci sarebbe stata una grande abbondanza, che però non si è mai vista.
L'inserimento troppo veloce di Morrone ha portato, come quasi sempre capita a chi torna da un infortunio lungo, a prestazioni convincenti nelle prime uscite. Con il numero 4 rossonero che era stato spesso tra i migliori dei suoi anche quando il risultato non era positivo. Per poi andare in una fase di calo e in questo caso anche con un nuovo stop forzato.
Chi ha convinto molto poco, invece, è Deli. Le aspettative sull'ex Casertana erano altissime e per ora sono state pienamente deluse. Francesco non ha giocato mai una partita delle sue, forse anche penalizzato dall'inserimento in una categoria che conosce poco e una condizione fisica da rivedere, oltre al feeling mai scoccato con l'ex allenatore Campilongo.
Vacca ha fatto benissimo nelle prime partite, guidando la mediana sia dal punto di vista tattico che mentale. È un giocatore completo e di esperienza, ma avrebbe avuto bisogno di un po' di riposo che non ha potuto avere a causa della rosa corta nel reparto e anche lui è finito ben presto in infermeria. Adesso è in ripresa.
Aliperta, arrivato con il peso di tre giornate di squalifica, non l'ideale per una squadra che punta a vincere il campionato e che quindi deve ingranare da subito, non è mai stato un "corridore". La condizione atletica, nonostante sia stato uno dei primi acquisti e abbia svolto tutto il ritiro, è quella che è e in campo si vede. Fino all'arrivo del belga era l'unico mediano di ruolo, ma la partita più positiva l'ha giocata da subentrato in un centrocampo a due contro l'Olbia, guidando l'assedio rossonero. È senza dubbio un giocatore importante, dalla tecnica indiscussa, ma che deve trovare velocemente una condizione ideale per fare la differenza sui 90 minuti. Fabiano gli ha affidato la fascia da capitano in assenza di Troest, a segnalare quanto si fida di lui.
Bezzon aveva fatto un grande prestagione, doveva essere l'uomo che guidava la palla al centro del campo, cercando sia di smistare ma anche dando il cambio di passo palla al piede. Caratteristiche che si sposano bene sia con un centrocampo a 3, che a 2. Infatti in Coppa Italia in coppia con Konate era tornato a giocare bene dopo un periodo, anche collettivo, abbastanza negativo.
Che dire sul centrocampista guinenao? Anche lui sembra il lontano parente del giocatore eclettico visto a Cava. Se il passo sembra essere tornato quello dei tempi migliori e il gol contro il Montespaccato sembra avergli dato nuova linfa, restano tanti, troppi errori tecnici durante la partita. Da Konate ci si aspettano molte più palle recuperate, soprattutto nelle metà campo offensiva e un aiuto in fase difensiva maggiore per coprire le lacune dei compagni di squadra e degli under sulla fascia.